
Tu sei donna. Sei donna sempre: quando fai la casalinga e quando sei in carriera, quando sei mamma o quando non ti piacciono i bambini, quando ti fai mille selfie o quando detesti i social, quando piangi davanti alla pubblicità della carta igienica e quando pensi di dover essere forte e indistruttibile. Sempre. Sei una donna quando vieni nel mio studio disperata e quando pensi che andare dallo psicoterapeuta non serva a nulla. Ma soprattutto sei una donna quando decidi che persona vuoi essere, prima di decidere che donna tu voglia essere.
Perché essere donna è la più grande responsabilità della persona che sei.
Mi piace pensare che la responsabilità, come dice la parola stessa, sia la capacità di dare risposte. Segnali e significati da attribuire alle domande che la vita ci offre, che tutti noi dobbiamo imparare a leggere e alle quali ci abituiamo a rispondere. A volte anche non rispondendo. Ogni giorno è una nuova possibilità. un’opportunità di scegliere per ciò che riteniamo essere il meglio. Per noi. Per i nostri figli. O per chi sentiamo importante. Oggi inevitabilmente penso alla donna. Al suo potere generativo. Di vita. Di qualità di relazione. Di amore.
Cara donna, so che prima di tutto sei una persona, ma oggi mi rivolgo a te nel tuo ruolo sociale di donna e di mamma: hai una risorsa enorme tu. Tu doni la vita, attraverso il tuo amore.
La vita che generi non è nell’attesa gravida di sogni, non è nel parto, non è nell’accudimento di un cucciolo di uomo.
La vita che generi sta nella possibilità che hai di educare tuo figlio al valore dell’amore.
Insegnagli ad ascoltare le diverse sfumature della relazione con l’altro, come tu ascolti il suo pianto e capisci se è fame o sonno.
Educalo all’amore, senza insegnarglielo. L’amore non si può insegnare: l’amore si deve vivere.
Non stancarti mai di amare, perché solo così genererai amore e amando tuo figlio crescerai un uomo capace di amare.
Lotta ogni giorno per andare oltre i modelli culturali che la società ti costringe a vivere, facendoti sentire troppo spesso inadeguata.
Vivi il tuo quotidiano come lo spazio della consapevolezza di ciò che vali. Nei tuoi limiti e nella tua capacità.
Ah scordavo: questo giorno è per me solo un pretesto per scrivere alla donna. Di riflessioni sulla festa della donna, sulla sua utilità o inutilità è pieno il mondo.
Non credo servano mimose o spogliarellisti: solo dignità, rispetto e amore.
Per te stessa, in primis.