
Sono arrivato in tempo per poter capire che ci sono cose incomprensibili.
Troppe cose incomprensibili.
Perché dopo, evidentemente, sarà troppo tardi.
È il labirinto delle nostre incomprensioni a indicarti la via di fuga dalle mie perversioni.
Perché io mi fido solo di chi non me lo chiede.
Senza cercare oltre la siepe del mio vicino di casa.
È questo il segreto.
In fin dei conti ora è meglio starsene zitti e far spurgare le ferite.
In quell’angolo, quello buio.
Tutte le toppe rammendate che ho usato in questi anni, di colpo si sono rotte.
Consunte molte. Lise altre. Strappate, le ultime.
Del resto si sa che urlare nel silenzio non sta bene.
Evidenza chi, tra i tanti, non sta bene.
Chiudo questo sguardo su questo squarcio,
sapendo che i miei errori hanno avuto la meglio.
I bimbi stanno bene. Te ne occupi tu, per cortesia?
Io ho comprato i pannolini, l’astuccio e la cartella, i libri per la maturità e ho messo la villa di Cortina a garanzia per il mutuo della casa…
È davvero troppo tardi?